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Roma, 21 feb. (askanews) – “Rompere il muro di silenzio sulla Cop16”, ci ha provato oggi il Wwf con un colorato flash-mob a Largo di Torre Argentina, nel cuore di Roma. Francesco Petretti, noto naturalista e divulgatore, con fogli e pennarelli, è stato protagonista di una vera e propria lezione sulla biodiversità all’aperto, con l’obiettivo di raccontare a curiosi e passanti quanto dalla salute della natura dipendano anche la nostra salute e il nostro benessere. Intorno a lui, attivisti dell’associazione del Panda e di altre organizzazioni, che hanno indossato colorate maschere di animali, e innalzato cartelli, striscioni e bandiere per una maggiore consapevolezza dei pericoli che sta correndo l’ecosistema Terra che è minacciato da un’emorragia di estinzioni e di biodiversità, come ha spiegato Isabella Pratesi, direttrice conservazione del Wwf.
Sono pochissime, infatti, le persone che sanno che dal 25 al 27 febbraio la sede della FAO di Roma ospiterà le sessioni supplementari della COP16 della Convenzione sulla Diversità Biologica, dopo la battuta di arresto registrata a Cali, in Colombia, a fine ottobre. Eppure, si tratta di un appuntamento fondamentale perché le Parti della COP (principalmente i governi) avranno una nuova possibilità per fare in modo che il Quadro Globale per la Biodiversità deciso nella COP15 svoltasi a Kunming-Montreal nel 2022 non resti solo una bella dichiarazione d’intenti, ma venga supportato dalle risorse economiche adeguate per raggiungere i 23 target individuati come fondamentali per fermare e invertire la perdita di natura entro il 2030.
I negoziati di Roma si svolgeranno in un momento estremamente complesso per le relazioni internazionali, in particolare per quelle finalizzate all’azione globale a tutela della natura. Al drammatico declino di biodiversità registrato di anno in anno non corrisponde una decisa azione da parte dei governi, nonostante oltre il 50% del PIL globale sia direttamente collegato ad attività dipendenti dalla biodiversità. Questa colpevole inazione sta compromettendo, più di quanto non sia già compromessa, la possibilità di tutti gli abitanti del Pianeta di avere accesso ad acqua pulita e cibo sano, con conseguenti rischi per le persone e per l’economia mondiale.
Come riportato nell’appello sottoscritto dal WWF e da altre 38 Organizzazioni e Reti di Organizzazioni della società civile che operano nel campo della tutela ambientale, della cooperazione e della promozione sociale, è necessario che alla COP16 di Roma si raggiunga un accordo sui finanziamenti per la biodiversità, rilanciando il dialogo tra Paesi del Nord e del Sud del mondo. A Cali i negoziati erano stati sospesi proprio a causa delle divergenze in merito alla proposta di istituire un nuovo fondo per la biodiversità e purtroppo, a pochi giorni dalle sessioni di Roma, queste divergenze permangono, mettendo a serio rischio l’implementazione del Quadro Globale per la Biodiversità.