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Il quorum per i cinque quesiti referendari all’esame degli elettori ormai è un miraggio. Ne è consapevole Matteo Renzi, che con un intervento pubblicato sulla sua newsletter Enews ha affrontato nuovamente il tema del referendum. “Ormai è evidente che il quorum non ci sarà, come del resto era facilmente prevedibile vedendo i precedenti. I quesiti sul lavoro erano infatti ideologici e rivolti al passato come abbiamo detto in tutte le varie tribune televisive”, ha detto per esordire il leader di Italia Viva. Per “costruire un centrosinistra vincente”, ha quindi spiegato, bisogna “parlare di futuro, non di passato. Ingaggiare battaglie identitarie, infatti, fa vincere i congressi ma non fa vincere le elezioni”.
Per costruire un’alternativa all’attuale governo, secondo Renzi, “bisogna essere capaci di allargare al ceto medio, non chiudersi nel proprio recinto ideologico”. Una frase, questa, che è suonata come una stoccata alla sinistra che ha promosso il referendum. Il leader di Italia Viva non si è certo nascosto dietro a un dito e ha ammesso di aver sempre rispettato la scelta dell’astensione. “Del resto noi stessi avevamo suggerito questa strada ai tempi del referendum delle trivelle, nel 2016. Noi non cambiamo idea sulla base della convenienza”, ha aggiunto. Ecco quindi l’attacco alla premier Giorgia Meloni: “Invece Giorgia Meloni sì: come sapete ieri la Presidente non ha partecipato al voto, come era suo pieno diritto fare, ma quando lo facemmo noi, scelse di attaccare”.