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Sono circa una ventina i missili balistici iraniani che hanno colpito Israele. Danneggiati edifici di Tel Aviv, Holon e Ramat Gan. Su X, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha scritto che “l’Iran continuerà a esercitare il suo diritto all’autodifesa con orgoglio e coraggio, e faremo pentire e pagare l’aggressore per il suo grave errore”. Tra gli edifici più danneggiati anche l’ospedale di Soroka a Be’er Sheva, poi evacuato, per la sospetta fuoriuscita di sostanze tossiche. Dell’ospedale ha parlato anche il presidente Isaac Herzog: “È uno dei migliori ospedali in Israele. Il personale ospedaliero, sia ebreo che arabo, lavora fianco a fianco in straordinaria armonia, unito nella sacra missione: salvare la vita degli abitanti del Negev di ogni religione, credo e stile di vita: ebrei e musulmani, israeliani e palestinesi (…) In questi momenti, ricordiamo bene la portata dell’ora, ciò che è in gioco e i nostri valori, i valori dell’umanità e della civiltà, che sono sotto attacco da parte di un regime jihadista che cerca di distruggerci”, ha scritto. E non si è fatta attendere nemmeno la risposta del premier Benjamin Netanyahu: “I tiranni terroristi iraniani hanno lanciato missili contro l’ospedale Soroka di Beersheba e contro la popolazione civile nel centro del Paese. Esigeremo il prezzo intero dai tiranni di Teheran”.
L’agenzia di stampa nazionale Irna ha fatto sapere attraverso il canale Telegram che gli obiettivi degli attacchi “erano il grande quartier generale del Comando e Intelligence dell’esercito israeliano (IDF C4I) e il campo di intelligence militare nel Parco Tecnologico di Gav-Yam”, sottolineando che queste strutture si trovano accanto all’ospedale Soroka. Nelle ultime ore però, va ricordato, che anche Israele ha colpito l’ospedale Farabi di Kermanshah, nell’ovest della Repubblica islamica, causando il ferimento di alcuni pazienti ricoverati nella struttura e la distruzione parziale di padiglioni e attrezzature mediche. Teheran aveva anche denunciato un raid contro l’ospedale pediatrico di Hakim. Dall’altra parte dell’Oceano, intanto, secondo il Wall Street Journal, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe approvato i piani di attacco all’Iran ma avrebbe deciso di concedere del tempo al Paese purché rinunci al suo programma nucleare.