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Nei giorni dell’incidente probatorio con cui si possono cristallizzare le nuove, eventuali prove, a Quarto Grado si torna a parlare della riapertura del caso di Garlasco. Nella puntata di venerdì 4 luglio su Rete 4 il conduttore Gianluigi Nuzzi mette in fila quelle suggestioni, ipotesi e fake news che sono emerse negli ultimi mesi da quando la procura di Pavia ha iscritto sul registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello della vittima Chiara Poggi, per il cui delitto il 13 agosto 2007 è in carcere con una condanna definitiva l’allora fidanzato Alberto Stasi.
Il giornalista è furente: “Scempio indegno”, afferma mentre va in onda un cartello che mostra alcuni elementi emersi in questi mesi: “Abbiamo voluto mettere un po’ di queste fake news che si sono succedute come l’assenza di Marco Poggi in montagna” in Trentino il giorno dell’omicidio, e “i fotomontaggi della foto di Marco in montagna. Parlo del fratello, del fratello della ragazza ammazzata. Le hanno detto: sai cosa c’è? Sei stato tu ad ammazzare tua sorella perché non eri in montagna e i tuoi genitori, per coprirti, hanno fatto dei fotomontaggi delle fotografie. Ma questa cosa come la vogliamo definire?”.
Nuzzi ricorda anche la tesi secondo cui i Poggi non cercherebbero una verità diversa da quella della sentenza definitiva “perché si diceva che sottobanco i genitori avevano preso 700mila euro… Non volevano ridare il bottino, capito? Che poi la cifra è anche falsa”. Nuzzi cita alcune teorie sulle gemelle Cappa, cugine di Chiara, e sul padre potente avvocato, e ancora la presunta relazione della vittima con un uomo più grande. “Chiara, che sta in sottoterra in una tomba, si deve difendere da questo nuovo omicidio”, è l’attacco di Nuzzi.