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Le indagini sul delitto di Garlasco non si fermano e anzi, pare che gli inquirenti stiano accelerando più che mai per acquisire tutti gli elementi possibili per chiarire ancora una volta cosa accadde la mattina del 13 agosto 2007 in casa Poggi. Consulenze sulle prove scientifiche, indagini tradizionali e fondamentali anche le testimonianze: l’inchiesta bis della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi è in continua evoluzione. Come ricostruito da La Provincia Pavese, le audizioni di persone informate sui fatti sono riprese a pieno ritmo. Dovrebbe però non essere sentita la vicina di casa dei Poggi, Franca Bermani, che raccontò di aver visto una bici nera fuori dalla villa di via Pascoli la mattina dell’omicidio. Oggi 90enne, la donna non dovrebbe presentarsi agli inquirenti. La famiglia infatti ha presentato un certificato per opporsi a una nuova audizione per tutelarla vista l’età avanzata.
È stato ascoltato invece Mustapha Etarazi, il muratore egiziano che ha affermato di aver trovato nel canale di Tromello – lo stesso dragato dagli investigatori – un attizzatoio, un’ascia, la testa di una mazzetta e un paio di scarpe con la suola a pallini. Calzature che non sarebbero più in suo possesso ma di cui ha consegnato delle foto agli inquirenti. Dettaglio delle scarpe a pallini che sarebbe cruciale visto che in casa Poggi era stata trovata un’impronta nel sangue di Chiara Poggi e che secondo gli investigatori potrebbe essere stata lasciata dall’assassino.
L’altra testimonianza acquisita è quella di Roberto Favalli, all’epoca dell’omicidio direttore del supermercato Famila di Garlasco. L’uomo avrebbe smentito il racconto della zia di Poggi e madre delle gemelle Stefania e Paola Cappa, secondo cui il giorno dell’omicidio lei e le figlie si sarebbero recate nel market. Un pagamento bancomat risulta e sarebbe stato effettuato alle 10 del 13 agosto ma allo stesso tempo l’uomo avrebbe dichiarato che quel giorno le cugine non sarebbero andate a fare la spesa lì. Oltre alle testimonianze, cruciale sarà l’analisi genetica sulle tracce nella villa del delitto che ancora non ha confermato la presenza di altre persone sulla scena del crimine oltre ad Alberto Stati e la vittima. L’ultima traccia da sottoporre a nuovi esami è un’impronta digitale con quattro contatti trovata sulla porta della cucina e che avrebbe fatto emergere la presenza di materiale genetico.