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Droni con termocamere, unità cinofile e un elicottero: è imponente la macchina delle ricerche attivata per trovare Alain Barnard Ganao, il bambino di cinque anni scomparso ieri sera dal campeggio di Ventimiglia in cui si trovava con i genitori. Un testimone è stato sentito in via informale: ha raccontato di aver notato il bimbo nel suo terreno perché chiamava il papà e di averlo accompagnato verso la strada. Gli investigatori hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, che però al momento non si trova in stato di fermo. Una versione, quella del testimone, che non troverebbe piena conferma nella descrizione del bimbo fatta dai genitori. I familiari avrebbero infatti detto ai soccorritori che il piccolo non parla e risponde solo alla voce della madre.
Nelle ricerche, che continuano senza sosta, sono impegnati polizia, carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco, volontari e soccorso alpino. A rendere difficili le operazioni sarebbe proprio il fatto che il bimbo, a causa di problemi di autismo, potrebbe non rispondere alle chiamate dei soccorritori. Motivo, questo, per cui gli agenti alla ricerca del bimbo hanno a loro disposizione una registrazione con le voci della mamma e del papà del piccolo da usare per rassicurarlo. L’intera comunità di Ventimiglia “è in apprensione” per Alain e sconfortata per le ricerche “senza esito”. Lo ha detto a LaPresse il sindaco Flavio Di Muro. “Sono stato sul posto, le ricerche sono imponenti e senza sosta – ha affermato – a breve torneremo sul posto insieme con i vertici delle forze dell’ordine e della prefettura”.