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Un attentato sconvolge la Colombia. Miguel Uribe Turbay candidato alla presidenza colombiana è stato colpito tre volte, due delle quali alla testa, durante un evento della sua campagna elettorale nella capitale Bogotà. È stato aggredito ieri mentre si rivolgeva a una piccola folla in un parco. La polizia ha arrestato sul posto un sospetto quindicenne, secondo quanto riportato dai media locali. La moglie di Uribe, Maria Claudia Tarazona, ha chiesto alla nazione di pregare per la sua sopravvivenza. “Miguel sta lottando per la vita. Chiediamo a Dio di guidare le mani dei medici che lo stanno curando”, ha detto. Il partito Centro Democratico di Uribe ha condannato l’attacco, affermando che mette in pericolo “la democrazia e la libertà in Colombia”.
“Lascia senza parole quanto accaduto al candidato alle presidenziali colombiane, Miguel Uribe Turbay, che si trova in fin di vita dopo essere stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco mentre teneva un comizio pubblico a Bogotà. Esprimo la vicinanza mia e di tutto il Governo italiano al senatore Uribe e ai suoi familiari, unitamente alla condanna per questo grave attentato alla democrazia e all’auspicio che venga fatta piena luce sulle responsabilità”, scrive su X la premier Giorgia Meloni. “Il tentativo di assassinio del senatore Miguel Uribe è un gesto vile che vuole riportare la Colombia agli anni più bui della violenza e del terrorismo”, scrive su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
L’attentato a Uribe segue quelli di numerosi esponenti conservatori in giro per il mondo. Da quello a Donald Trump a quello al Primo Ministro slovacco, Robert Fico, preceduto dalla bomba contro il primo ministro liberal democratico giapponese Fumio Kishida e l’assassinio del ex presidente Shinzo Abe.