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Un sogno che si avvera, un’avventura accolta con convinzione e con l’obiettivo chiaro per risollevare le sorti della Nazionale. È iniziata ufficialmente l’era di Gennaro Gattuso come nuovo commissario tecnico, con una conferenza stampa che si è tenuta all’Hotel Parco dei Principi di Roma insieme al presidente della Figc, Gabriele Gravina, e al capo delegazione della Nazionale, Gianluigi Buffon. “Spero di essere all’altezza, so che il compito non è facile, ma siamo consapevoli e convinti di poter fare un grande lavoro”, le prime parole del ventitreesimo ct azzurro. “In Italia i giocatori ci sono, ma bisogna metterli nelle condizioni migliori per esprimersi. Bisogna entrare nelle loro teste. C’è bisogno di entusiasmo – è la ricetta di Gattuso -, di voglia di stare insieme. Dobbiamo fare sì che chi viene a Coverciano lo faccia con il sorriso”. Gattuso ha aperto le porte anche a chi è stato spesso escluso, come, ad esempio, Federico Chiesa: “Gli ho detto di trovare una soluzione per giocare con continuità. Vale per tutti. Alcuni che sono stati fuori hanno caratteristiche precise che ci possono dare una mano”. pesso, tra i commenti che lo riguardano, gli aggettivi più usati sono “grinta” e “cuore”: “L’immagine di calciatore è difficile da cancellare – ammette Gattuso -. Penso che le squadre che ho allenato in questi anni abbiano espresso un buon calcio. Oggi un Gattuso, con il casino che faceva a livello tattico, non lo vorrei nella mia squadra. Dice bene Mourinho, non sono Harry Potter e non faccio magie – prosegue -. Mi piace aggiornarmi, parlare di calcio. Ho accettato l’incarico con convinzione”. I suoi assistenti saranno Luigi Riccio, nel ruolo di vice, e Leonardo Bonucci. Anche loro, così come Cesare Prandelli, nel nuovo compito tecnico che gli ha affidato la Federazione, insieme a Simone Perrotta e Gianluca Zambrotta, saranno fondamentali nel creare un gruppo coeso in tutte le componenti. “Prometto impegno e passione. Spero di fare quello che ha fatto Marcello Lippi, che non è alzare la Coppa del mondo ma l’alchimia nello spogliatoio. È l’obiettivo primario”, prosegue ancora il neo ct. Che parla anche del problema di chi rifiuta la Nazionale: “Bisogna vedere perché lo fa. A Gigi e al presidente, ma servirà anche una mano dai club, ho chiesto di aiutarmi nel fare venire a Coverciano anche i giocatori che hanno un problemino”. Al fianco di Gattuso era presente anche Gianluigi Buffon, recordman di presenze con la maglia dell’Italia con 176 apparizioni. L’attuale capo delegazione azzurra, ex portiere della Juventus, ha spiegato di essersi trovato in difficoltà ad affrontare squadre allenate da Gattuso quando vestiva la maglia bianconera: “Ho avuto l’opportunità di condividere con Gattuso tante esperienze da giocatore e di giocare contro squadre da lui allenate. Eravamo sempre in difficoltà ad affrontare le sue squadre, perché dietro c’era tanta razionalità e lavoro. La sua natura è quella di essere un generoso, un determinato e un combattivo e questo non glielo toglierà mai nessuno. Ma ha fatto esperienza in tutta Europa in 12 anni da allenatore. Se mettiamo un’etichetta non vogliamo approfondire. Secondo me bisogna fare ragionamenti diversi”. La scelta di Gattuso è stata condivisa in toto e le responsabilità, come sempre, sono pesanti: “Io penso che non esistano, a questo livello, allenatori tanto più bravi o più deboli. Credo esistano allenatori che si adattano meglio alle esigenze di una squadra. Ci siamo presi delle responsabilità e sarà il tempo a dirci se avremo fatto bene o meno. Se si sbaglierà saremo pronti a fare un passo indietro”, conclude Buffon.