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Custodia cautelare in carcere senza possibilità di uscita su cauzione per rischio di distruzione o alterazione delle prove. E’ quanto ha disposto il giudice istruttore della Corte Suprema spagnola, Leopoldo Puente, per Santos Cerdan, ex numero 3 del Partito Socialista. Cerdan, ex stretto collaboratore di Pedro Sanchez, è entrato nel carcere di Soto del Real mentre il premier faceva da padrone di casa alla Conferenza Onu sui finanziamenti allo sviluppo, che si celebra in questi giorni a Siviglia. Si tratta di un duro colpo per l’immagine dell’esecutivo e dei socialisti. La notizia della carcerazione preventiva di Cerdan è arrivata con un pessimo tempismo per Sanchez, mentre il leader era impegnato in conferenza stampa con il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nello stesso Palazzo dei Congressi dove a inizio dicembre Cerdan era stato confermato come segretario dell’organizzazione del Psoe al 41esimo congresso del partito. “Massima collaborazione e massimo rispetto per la giustizia”, è stato il commento del premier, che ha rivendicato la risposta “ferma” del Psoe con l’allontanamento dell’ex numero 3 da tutti i suoi incarichi. “Ora è il momento della giustizia che deve accertare le responsabilità”, ha detto Sanchez.
Cerdan è sospettato di possibili reati di associazione a delinquere, corruzione e traffico di influenze. Il giudice istruttore della Corte Suprema ritiene che possa aver gestito un giro di tangenti in cambio dell’assegnazione di appalti pubblici, in cui erano coinvolti anche l’ex ministro dei Trasporti socialista José Luis Abalos, nonché predecessore di Cerdan alla carica di segretario dell’Organizzazione del Psoe, e l’ex consigliere Koldo Garcia. L’indagine era iniziata mesi fa per accertare presunte irregolarità nell’acquisto di mascherine e materiale sanitario da parte di diverse amministrazioni pubbliche nel momento più critico del Covid-19. Negli ultimi mesi l’inchiesta si è poi allargata ad altri ambiti. In mattinata Cerdan si è recato alla Corte Suprema per dichiarare come indagato. Ha negato le accuse e si è definito “vittima” di una persecuzione politica per aver negoziato con i partiti baschi Pnv ed EH Bildu l’accordo per l’investitura di Pedro Sanchez. Ha anche detto che il prossimo sarà il ministro della Giustizia, Félix Bolaños, per aver negoziato con Junts. Sumar, alleato di governo del Psoe, ha ammesso che l’ingresso in carcere di Cerdan lo obbliga a una riflessione.
I soci dell’esecutivo in Parlamento hanno avvertito che terranno alta la guardia qualora lo scandalo di corruzione dovesse allargarsi ad altri esponenti socialisti. Il più duro è stato Podemos che ha parlato di un “danno alla democrazia e alla maggioranza progressista irreparabile”. La vicepremier e numero 2 del Psoe, Maria Jesus Montero ha escluso elezioni anticipate. L’opposizione è nuovamente insorta. Il Pp ha chiesto le dimissioni di Sanchez mentre Vox insiste nel voler seguire la strada della mozione di censura, per la quale però le destre non hanno voti a sufficienza perché venga approvata. Sabato si terrà una riunione del Psoe in cui verranno annunciati cambi nel partito mentre parallelamente il Pp celebrerà un Congresso straordinario in cui verrà riconfermata la leadership di Alberto Núñez Feijóo e la formazione politica punterà prendere slancio in vista di un possibile avvicinamento del voto.