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“Allarme rosso. L’ennesima operazione antiterrorismo con coinvolgimento di minorenni dimostra che la radicalizzazione jihadista non è un rischio remoto o teorico. È un fatto. È dentro le nostre città, dentro le nostre scuole, perfino tra i più giovani. Ed è proprio l’età dei ragazzi coinvolti a segnare il salto di qualità: la jihad non si diffonde più nelle periferie degradate, ma si insinua tra gli adolescenti, grazie a una rete strutturata, ideologica e ben organizzata. Come spiegato nel report dell’intelligence francese, oggi i principali veicoli di radicalizzazione sono le moschee non ufficiali, le scuole coraniche clandestine, i social network e i canali criptati. Una macchina ben oliata, che educa all’odio per l’Occidente e al rifiuto totale dei nostri valori”.
Invece di affrontare il nodo ideologico dell’islamismo politico, la sinistra si rifugia nel multiculturalismo ipocrita e nelle campagne di tolleranza a senso unico. Il sindaco di Bologna trova il tempo per fare gli auguri per il Ramadan, ma non dice una parola sull’estremismo che cresce dentro le classi dei nostri figli. È complicità travestita da inclusione. La verità è che chi predica la Sharia, chi educa al disprezzo della libertà e dell’uguaglianza, non vuole integrarsi: vuole sostituirci. Lo denuncio da anni: l’islamismo radicale non è solo una deviazione religiosa. È un progetto politico totalitario, incompatibile con la democrazia e con la nostra civiltà. Gli arresti tra i 13 e i 17 anni devono suonare come un campanello d’allarme definitivo. È tempo che lo Stato recuperi autorità e fermezza. Come Lega sosteniamo pienamente la nostra posizione: servono misure immediate. Blocco dell’immigrazione irregolare, revoca dei permessi di soggiorno a chi incita all’odio, mappatura completa dei centri islamici, tracciabilità della provenienza e della formazione degli Imam, controllo dei contenuti predicati nelle moschee e pubblicazione obbligatoria dei bilanci. Non possiamo più tollerare zone grigie in cui si predica il sovvertimento della nostra democrazia. È un disegno strategico che si nutre del vuoto lasciato da una sinistra pavida e ideologicamente accondiscendente. Gli arresti di oggi confermano quello che la Lega denuncia da anni: siamo davanti a una penetrazione organizzata, con obiettivi chiari. E l’unica risposta possibile è la difesa netta della nostra identità, della nostra libertà, dei nostri valori”.