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La maggior parte degli spagnoli ritiene che Pedro Sanchez abbia solo due vie d’uscita dalla crisi scatenata dagli scandali di corruzione scoppiati all’interno del partito socialista: indire elezioni anticipate o dimettersi e proporre un altro candidato del Psoe alla presidenza del governo per il resto della legislatura. È quanto emerge dal sondaggio condotto da 40dB per Cadena Ser ed El País. Il 41,2% degli spagnoli, secondo il sondaggio, ritiene che Sanchez debba indire elezioni immediate. Il 17,6% ritiene che dovrebbe rassegnare le dimissioni e proporre un altro leader socialista alla guida dell’Esecutivo per il resto della legislatura. Al contrario, il 21% degli intervistati ritiene che debba rimanere in carica fino al 2027 e il 13,5% che debba sottoporsi a un voto di fiducia.
In generale i socialisti hanno perso 2,8 punti rispetto a giugno, fermandosi al 27%, il peggior risultato dalle elezioni del 23 luglio 2023. Il Partito popolare recupera solo mezzo punto, attestandosi al 33,3%. Secondo il rapporto se si votasse oggi in Spagna la forbice tra i due principali partiti, Pp e Psoe sarebbe di 6,3 punti percentuali. Vox continua la sua ascesa e raggiunge il 15,2%, 1,3 punti in più rispetto a giugno. Sumar, socio di minoranza della coalizione di governo, sale di otto decimi, fino al 6,2%; Podemos rimane stabile al 3,8% mentre Se Acabó la Fiesta, la formazione dell’agitatore ultra Alvise Pérez, aumenta di 0,9 punti, fino al 2,5%. Il sondaggio, basato su 2.000 interviste online, è stato condotto tra il 27 e il 30 giugno, due settimane dopo la pubblicazione del rapporto dell’Unità Centrale Operativa della Guardia Civil da cui sono emersi indizi che l’ex numero 3 del Psoe Santos Cerdan avrebbe gestito un giro di tangenti.