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Le uniche certezze sono che la donna adulta è morta prima della bambina e che quest’ultima potrebbe essere la figlia. Nessun segno di violenza sui due cadaveri, e neanche elementi che possano far pensare a un trascinamento del corpo dell’adulta, ritrovato adagiato tra i cespugli di oleandri di Villa Pamphili, nella parte costeggiata da via Leone XIII. In linea retta, a una distanza di circa 200 metri (rinvenuto poche ore prima ndr.), il corpicino senza vita di una bimba di pochi mesi, forse sei, secondo il medico legale che sabato sera ha praticato la cosiddetta ispezione cadaverica sui due corpi, affiorati nel mezzo di un tranquillo sabato pomeriggio, dove le persone stavano passeggiando e svagandosi nel parco della Villa tra Monteverde e via Gianicolense. Un uomo visto aggirarsi nella villa poco prima dei ritrovamenti con un fagotto tra le braccia, che in qualche modo sarebbe legato alle due vittime, manca all’appello ed è attivamente ricercato dalla polizia che mantiene, sulla sua identità il più stretto riserbo, ma contemporaneamente segue anche altre piste.
Per tutta la giornata di ieri era stata data per certa la notizia che la donna e la neonata fossero madre e figlia. In tarda serata, invece, è arrivata la smentita della Polizia sulla certezza della parentela tra le due vittime. La macabra scoperta della donna è toccata a un ragazzo che ha sentito un odore nauseabondo, tipico del corpo in putrefazione, provenire dai cespugli. In pochi minuti, subito dopo la chiamata al 112, il parco si è riempito di decine di volanti e autoradio della polizia, auto civette della sezione omicidi della squadra mobile della questura e dei detective della Scientifica. Centinaia di agenti hanno battuto palmo a palmo l’intero polmone verde, perlustrando ogni anfratto per cercare le tracce. Le ricerche sono andate avanti fino a sera, con i poliziotti «armati» di torcia a led che hanno anche allontanato giornalisti e curiosi che si aggiravano intorno alle zone dove erano in corso i sopralluoghi. La donna adulta era stata coperta da un sacco dell’immondizia nero messo come una coperta. Alcune testimonianze raccolte sul posto, che bivaccano e dormono, durante la notte in alcuni giacigli ricavati nel parco, hanno dato la conferma che con molta probabilità sia la persona adulta, che la bambina, sono originarie dell’Est Europa e che la più grande avrebbe circa una quarantina d’anni. Sono state poi anticipate a ieri sera le autopsie al Gemelli sui corpi della bimba e della donna.
Il medico legale, nominato come consulente dalla procura di Roma, ha confermato dopo l’esame autoptico sulla donna adulta l’assenza di lesioni. Sono stati inoltre effettuati gli esami tossicologici i cui risultati verranno resi noti fra sessanta giorni. È stata poi eseguita l’autopsia sul corpo della bambina. La procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di duplice omicidio aggravato. Le indagini, delegate alla squadra mobile, sono coordinate dal procuratore aggiunto, Giuseppe Cascini, e dal sostituto Antonio Verdi. Disposta dalla procura anche l’acquisizione dei filmati di videosorveglianza della zona che potrebbero aver immortalato alcune fasi della dinamica della tragedia. La procura ha inoltre disposto l’esame del dna necessario per risalire all’identità delle vittime e per capire se c’è un legame di parentela. Al momento, infatti, non sono state ancora identificate.