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Per il secondo anno consecutivo, è Muhammad (con le varie grafie alternative come Mohamed) il nome più popolare tra i neonati. «Dove? Non in Egitto né in Pakistan, ma in Inghilterra. È l’ennesimo segnale di un’Europa sempre più islamizzata». È questo il primo commento di Silvia Sardone, vice segretario Lega, che ha condiviso il proprio sgomento sui vari profili social. Il nome, lo attestano i dati ufficiali legati alla natalità, ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio già dal 2016. E in meno di 10 anni ha scalato la classifica, non limitandosi a rimanere «solo» uno tra i 10 più usati. Nel 2024, infatti, ha superato di gran lunga i più tradizionali nomi anglosassoni e nel 2025 ha ampliato il primato.
Si tratta di una vera e propria sostituzione demografica, figlia di politiche immigrazioniste scellerate. E ora ne stiamo raccogliendo i frutti. «A Birmingham, simbolo di islamizzazione britannica- ha aggiunto Sardone- la coppia del futuro si chiama Mohamed e Fatima. Qui si vedono bambine velate un po’ ovunque e la popolazione musulmana ha ormai raggiunto il 30% e si stima toccherà il 40% entro 10 anni». Ma non si tratta di una città isolata, anche a Manchester il 20% degli abitanti sono di origine islamica. E dati ufficiali attestano come la componente musulmana sia cresciuta del 44% in un solo decennio.
«Questa espansione genera problemi anche sul piano della sicurezza. In nome del politicamente corretto stiamo svendendo l’identità europea», ha tuonato l’eurodeputata prima di menzionare un recente sondaggio citato dal Telegraph. Secondo lo studio riportato dal quotidiano britannico, il 53% degli intervistati ritiene che l’Islam sia incompatibile con i valori occidentali, mentre il 41% considera l’influenza musulmana negativa per il Regno Unito. E tra chi dal canto suo si è detto a favore dell’accoglienza incondizionata sicuramente c’è qualche finto moralista. Forse un qualche parente degli stessi sinistroidi pro-immigrazione che a favore di telecamere si dicono addirittura disposti ad accogliere i profughi nelle proprie case. Salvo poi rifugiarsi negli attici in centro città e non volerci avere a che fare. In ogni caso, tra assist agli scafisti e porti sempre aperti, negli anni si è arrivati a un risultato tragico. E con un’Europa piena di Mohamed la deriva islamica si è trasformata in un problema reale. Tra bambine col velo e moschee abusive, ha evidenziato Sardone, «la preoccupazione cresce e in molte città iniziano a emergere segnali di rivolta contro l’immigrazione. Il tema della sostituzione demografica è reale».