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”Sembrava uno scenario di guerra”. E’ quanto ha affermato il maresciallo maggiore dei carabinieri Antonino Giorgio del Nucleo radiomobile di Roma, rimasto ferito oggi nell’esplosione di via dei
Gordiani a Roma. Secondo gli ultimi aggiornamenti, si contano 45 i feriti di cui due gravi, trasferiti al Sant’Eugenio
Tra i testimoni diretti c’è il maresciallo maggiore Antonino Giorgio del Nucleo radiomobile dei Carabinieri, rimasto ferito nell’intervento. “Sembrava uno scenario di guerra”, ha raccontato con voce commossa. “Sono stato colpito dall’onda di calore mentre cercavo di portare via delle persone. Ho continuato a fare quello che dovevo, salvare più vite possibile. Dopo circa un’ora, mi sono fatto curare al Celio.”
Giorgio ha poi aggiunto: “Mi dispiace non essere riuscito a salvare più persone. Ho visto colleghi della polizia e vigili del fuoco feriti anche più gravemente di me, ustionati. Mi vengono le lacrime… ma è il nostro lavoro. Lo facciamo con coraggio, non con incoscienza.”
Nel frattempo, la ASL Roma 2 ha diffuso un aggiornamento ufficiale sulle condizioni sanitarie delle persone coinvolte. Due dei feriti più gravi sono ricoverati presso l’Unità Operativa Complessa Grandi Ustioni dell’Ospedale Sant’Eugenio, entrambi in condizioni critiche. Presentano ustioni di terzo grado sul 55% e sul 25% del corpo, oltre a lesioni polmonari dovute a inalazione e barotrauma. Sono sottoposti a ventilazione meccanica assistita e la prognosi resta riservata.
Presso l’Ospedale Sandro Pertini, l’emergenza iniziale è rientrata. I pazienti arrivati nelle prime ore della mattina sono stati dimessi, non presentando sintomi gravi. Al Pronto Soccorso del Sant’Eugenio continuano ad affluire feriti in codice arancione e rosso, con traumi ortopedici e ferite da schegge di vetro.
La ASL ringrazia la cittadinanza per il supporto e invita chi volesse donare sangue a contattare preventivamente i Servizi Trasfusionali degli ospedali Sant’Eugenio e Sandro Pertini per evitare assembramenti e garantire una gestione ordinata. Al momento non vi è una carenza di sangue, ma resta alta la necessità di coordinamento.
Le indagini sull’origine dell’esplosione sono in corso. Sul posto continuano i rilievi tecnici per chiarire le cause dell’incidente e verificare eventuali responsabilità.