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Tra gli ipotetici sviluppi della guerra tra Iran e Israele c’è anche quello di un coinvolgimento, sempre più diretto, degli Stati Uniti. “Gli iraniani hanno suggerito di venire alla Casa Bianca a negoziare. Io non posso andare lì con tutto quello che sta succedendo”, ha detto il presidente Usa, Donald Trump, parlando di un “ultimatum definitivo” e augurando “buona fortuna” alla guida suprema Ali Khamenei, che ha detto che l’Iran “non si sarebbe mai arreso”. La missione iraniana presso l’Onu ha replicato e smentito la versione dei fatti offerta dal tycoon repubblicano. “Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca. L’unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di ‘far fuori’ la Guida suprema dell’Iran”, si legge nel post sull’account di ‘X’ della missione diplomatica.
“Niente è finito fino a quando è finito. Sapete la guerra è molto complessa, molte cose brutte possono succedere, ci possono essere molte svolte, quindi non so”. È quanto ha detto poi Donald Trump parlando dell’Iran, aggiungendo in modo sibillino “che la prossima settimana sarà molto grande, forse meno di una settimana, forse meno”. Quando si parla di resa incondizionata da parte di Teheran, ha proseguito, “significa basta, non lo facciamo più e noi non facciamo saltare tutta la roba nucleare che è dappertutto”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è “una brava persona che fa molto” ma “viene trattato ingiustamente dal suo Paese”, ha precisato il presidente Usa. Il capo della Casa Bianca, nella telefonata avuta ieri con l’alleato, lo ha esortato a “continuare ad andare avanti”.