
-- Olvasási idő kb.: : nagyon kevés.
Il rapporto tra Donald Trump ed Elon Musk, prima alleati strategici, sembra essere giunto a un punto di rottura. La miccia è stata accesa da una serie di critiche mosse dal capo di Tesla al disegno di legge su tagli e spese proposto dal presidente degli Stati Uniti. Un attacco che ha spinto il tycoon repubblicano a rompere il silenzio e a dire di essere rimasto “molto deluso”. Lo scontro tra i due è esploso sui social. Trump ha minacciato di cancellare i sussidi federali e i contratti governativi stipulati con le società guidate dal proprietario di X. “Il modo più semplice per risparmiare denaro nel nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è quello di porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon”, ha scritto su Truth.
“Sono sempre rimasto sorpreso che Biden non l’avesse fatto”, ha aggiunto. L’attacco è arrivato dopo un primo scontro tra il presidente e il suo ex consigliere speciale, che ha criticato pubblicamente la legge fiscale voluta dal presidente Usa, definendola un “abominio disgustoso” perché aumenterebbe il deficit pubblico. La replica di Musk non è stata meno forte. “È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti realmente l’80% della popolazione di mezzo?”, ha digitato su X, lanciando un sondaggio sul social, dove i follower possono rispondere per 24 ore.
L’escalation è stata drammatica. “È ora di sganciare la bomba più grande”, ha scritto Musk su X, il nome di Trump “è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici”. Il riferimento del miliardario è all’ex finanziere suicida Jeffrey Epstein, condannato per traffici sessuali e abusi su minorenni, sul quale esisterebbero dei documenti secretati del dipartimento di Giustizia contenenti i nomi dei vip che frequentavano il suo giro.