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Elly Schlein, torna nel salotto estivo di In Onda, il programma condotto da Marianna Aprile e Luca Telese su La7. La segretaria del Pd va all’assalto del governo anche se lo fa “di sponda”, parlando di Victor Orban e del Pride di Budapest e naturalmente di Donald Trump. “Questa destra porta avanti le stesse cose in tutti i paesi. Quindi se la prendono ogni giorno con un nuovo nemico, i migranti, i diversi, le comunità LGBT, i giudici – afferma la leader dem – Lo fanno per nascondere il fatto che non stanno portando risposte ai bisogni concreti delle persone. Nei primi cento ordini esecutivi di Trump non ce n’era uno che riguardasse il diritto alle cure degli americani, non ce n’era uno che riguardasse il salario degli americani”.
Come Trump negli Usa “la destra italiana sta tagliando la sanità pubblica senza il coraggio di ammetterlo”, è il curioso ragionamento di Schlein che accusa Meloni di aver messo su un binario morto la proposta del Pd sul salario minimo.
In collegamento c’è Pietro Senaldi, condirettore di Libero, che era apparso piuttosto insofferente durante le argomentazioni di Schlein. “Voglio fare questa considerazione, segretario. Lei non penserà mica di vincere le elezioni in Italia dicendo che Orban è cattivo e Trump è brutto. E non penserà mica che gli italiani non sanno distinguere tra Orban, Trump e la Meloni”, afferma Senaldi. “Lei sta continuando, ed è anche il suo lavoro, ad attaccare la Meloni. Però quello della Meloni è l’unico governo che, dopo due anni e mezzo, mantiene il consenso. Forse non è questo che gli italiani vogliono sentirsi dire. Lei sta semplicemente consolidando il suo elettorato, quella che Romano Prodi chiama una minoranza, dignitosissima e che lei rappresenta perfettamente, ma non è un progetto di governo, segretario”, è la stoccata di Senaldi.