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Diventano un caso i presidi islamici nei parchi pubblici di Piacenza per «intercettare» i giovani che non rispettano le regole. A proporre l’iniziativa è stata la comunità islamica locale dopo una serie di violenze, vandalismi e accoltellamenti fra diversi giovani immigrati di religione islamica. Lo scopo sarebbe quello di allontanare i giovani dalle liti e dai conflitti che spesso sfociano in aggressioni talora anche mortali. Dopo aver lanciato il servizio da Piacenza, la conduttrice del Tg4 Stefania Cavallaro ha chiesto all’ospite Tommaso Cerno, direttore del Tempo: «Dove finisce l’intenzione encomiabile di limitare il vandalismo e inizia il rischio di una “Sharia della sicurezza”, visto che si fa leva in questo caso sula religione?».
Cerno risponde: «Non esiste la dimensione encomiabile. Il fine è quello di costruire una comunità più forte integrata al rovescio». E precisa: «Cioè, cittadini disagiati ed emarginati che diventano islamici e a cui gli imam predicano. Nel Paese che ha impedito a Papa Benedetto di parlare in un università, noi vogliamo utilizzare la religione islamica in questo momento, cioè nel momento in cui sta gridando al mondo una guerra contro l’Occidente, perché questo sta facendo a livello globale per indottrinare quella parte degli italiani che è uscita anche dalla Legge. Cioè anziché insegnargli la Legge, la Costituzione, i diritti, la democrazia, gli insegniamo direttamente l’islamismo, li portiamo direttamente da quella parte lì. Allora, questo progetto si somma alle moschee abusive, si somma a tutta una forma per cui oggi la religione libera e legittima nello Stato laico che esiste io non la sento più. Io questa parte non la sento più». E il direttore del Tempo conclude: «Sento solo progetti quotidianamente più folli per trasformare la ex democrazia italiana nello Stato islamico tricolore, cosa che mi vedrà sempre e comunque schierato da un’altra parte.»