
-- Olvasási idő kb.: 1 perc és 5 másodperc
Alberto Sordi, l’attore che si è sempre tenuto lontano dalla politica per restare libero e allergico al conformismo, avrebbe compiuto 105 anni il prossimo 15 giugno e Igor Righetti, il cugino, ha voluto ricordarlo nel corso dell’ultima puntata di “Igorà tutti in piazza” insieme al direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno. “Correggo una parola. Compie 105 anni. È sempre più vivo in un’Italia che ha raccontato apparentemente da distante ma che è al centro del dibattito di oggi molto più di quanto lo siano le nostre opinioni. Guardare l’Italia dal punto di vista di chi ti dice qual è il vizio antico di un Paese e come questo vizio antico si moltiplica con le nuove tecnologie, con la forza con cui oggi una singola parola prende piede nel dibattito pubblico, anche se arriva da un luogo apparentemente ignoto, è il messaggio che Alberto Sordi avrebbe dato oggi”, ha detto Cerno, evidenziando che oggi Sordi sarebbe stato “un uomo capace di dirci che tutto quello di cui parliamo lui l’aveva già detto”.
A quel punto il conduttore Righetti ha chiesto se il cugino si possa considerare uno degli attori più politicamente scorretti. Il direttore del quotidiano romano si è detto d’accordo: “Interpreta l’italiano in tutte le sue forme, in una multiforma che guardiamo sempre nello stesso volto. Oggi che cos’è il politicamente corretto? Il tentativo di dare a quel volto il grigio. Lui gli ha dato tutti i colori dell’arcobaleno. Non di quello della sinistra, ma di quello immaginario. Ognuno di noi ha visto in quei personaggi un pezzetto di sè. Questo parlare a tutti è quello che la politica dovrebbe imparare”, ha spiegato. Poi il focus si è spostato sulla politica e sull’attualità. Il fascismo, secondo Cerno, “oggi è a sinistra”. Il motivo? “Chi decide chi può dire e come lo si può dire è il mainstream e il mainstream è interpretato da una sinistra che ci dice che qualunque modello nuovo è cattivo e assomiglia a 100 anni fa. Portare il nuovo all’attenzione degli altri è più democrazia di qualunque manifestazione nel nome di un valore ipotetico”, ha aggiunto il direttore.